La Puna è un altopiano che in larga parte appartiene oggi all’Argentina e in minor misura al Cile. Quest’altopiano che si estende per 75.000 Kmq si trova ad un altezza media attorno ai 4.500 metri. Questa regione dal punto di vista geografico è il proseguimento verso sud dell’Altopiano Boliviano. La Puna Argentina si estende in tre provincie del paese: quelle di Salta, Jujuy e Catamarca. In Cile la Puna comprende un piccolo territorio al confine con l’Argentina nelle provincie di Atacama e Antofagasta.
Fino alla Guerra del Pacifico (1879-1883) questa regione conosciuta anche come Puna di Atacama apparteneva totalmente alla Bolivia. Nel 1889 la Bolivia cedette l’intero territorio all’Argentina in cambio di alcuni riconoscimenti territoriali attorno alla cittadina di Tarija. Questa cessione di territorio aprì ad una disputa confinaria tra Cile e Argentina. Tale disputa si risolse solo nel 1898 con un accordo. L’85% della Puna divenne territorio dell’Argentina e il restante 15% del Cile.
VIAGGIO NELLA PUNA
Per questo itinerario ci siamo avvalsi della professionalità di Davide Pianezze (Fattore Ulisse) che da anni fotografa ed esplora questo spettacolare luogo del nostro pianeta. Davide accompagna nella Puna ogni anno fotografi e appassionati viaggiatori.
La base di partenza per visitare la Puna Argentina è la città di Salta. Questa città è ottima anche per passarci alcuni giorni. Vi si trovano infatti diversi pregevoli edifici dell’epoca coloniale spagnola. Oltre ad alcuni musei interessanti.
Partendo da Salta, cha si trova a poco più di 1.100 metri d’altezza, per raggiungere la Puna è necessario salire verso la Cordigliera delle Ande. A nord la porta d’accesso alla Puna è la cittadina di San Antonio de los Cobres che dista da Salta circa 165 km. Qui si trova anche il famoso “Tren a las Nubes”, una delle linee ferroviarie più elevate del mondo. Da qui si può raggiungere il centro abitato di Tolar Grande attraversando il Salar de Pocitos, il Salar de Pastos Grande, il Desierto del Labirinto e il Salar del Diablo.
A sud di Salta, invece, la porta di accesso alla Puna si raggiunge dopo circa 400 chilometri. Da Salta si prosegue lungo la famosa Ruta 40 fino al villaggio di Las Juntas e da qui si inizia a salire dopo aver imboccato la Ruta 36 e poi la Ruta 43 che s’inoltra nella Puna vera e propria.
UN DESERTO DI ALTA QUOTA
Il paesaggio diventa sempre più spettacolare ad ogni curva. Poi a circa 40 chilometri dal piccolo villaggio di El Peñón si trova un primo luogo naturale che da solo merita il viaggio, il cosiddetto Campo di Pietra Pomice (Campo de Piedra Pómez).
Un intera giornata conviene dedicarla al Vulcano Galàn e alle lagune che lo attorniano tra cui la Laguna Chica e la Laguna Grande. In alcune di queste lagune possiamo ammirare anche i fenicotteri. Mentre all’interno del cratere del vulcano si trova la Laguna Diamante. La caldera del vulcano Galàn che misura 38 km per 26 km è una delle più grandi caldere del mondo.
Lungo la strada che collega Antofagasta de la Sierra e Tolar Grande si ammirano la Quebrada del Diablo, Los Ojos de Colores, il Cono de Arita, e poi il Salar di Arizaro. Attraversiamo un paesaggio che non sembra terrestre: bianche distese di sale, colorate lagune, neri coni vulcanici, montagne innevate, aria rarefatta e anche inaspettate oasi verdi come quella dove vive Don Luis.
VECCHIE MINIERE
Lo sperduto villaggio di Tolar Grande, inserito in un paesaggio spettacolare fatto di scenografiche colline rotonde, è la base per la visita di questa zona della Puna. Tutta l’area circostante è un immensa area mineraria. Ci sono miniere ancora attive e altre abbandonate da decenni. Noi in particolare visitiamo le miniere abbandonate di Mina la Casualidad e Mina Julia. A Mina Julia, sul confine tra Argentina e Cile, si raggiunge l’altitudine più elevata del viaggio: 5.225 metri di quota.
GLI STROMATOLITI
Una delle attrazioni di Tolar Grande, senza dubbio, sono le pozze di Ojos de Mar. Un gruppo di pozze d’acqua azzurra situate a pochi chilometri dal villaggio. Queste pozze contengono gli stromatoliti, microrganismi antichissimi, che sopravvivono solo in pochi luoghi del nostro pianeta, come ad esempio a Shark Bay in Australia.
Grazie alla perfetta organizzazione di Davide (Fattore Ulisse) e alla sua grande conoscenza dei luoghi e delle persone chiave, riusciamo a vedere le pozze sia di giorno che di notte. Ci accompagna Porfidio, il guardiano del parco. L’esperienza del riflesso della Via Lattea e delle stelle del cielo australe nell’acqua delle pozze è superlativa. I cieli notturni qui sono unici. L’alta quota e soprattutto la mancanza di inquinamento luminoso rendono il cielo della Puna uno dei più belli del mondo.